Cifra simbolica nelle opere di Marisa Poliani.
Per amore di sintesi, di un ordo rationalis, Poliani riduce i singoli elementi della sua narrazione aniconica, a simboli e segni che racchiudono entità naturali.
In ogni segno, ogni molecola della materia pittorica, si individuano i sintomi di una vitalità creativa nei nuclei fervidi, si avverte la sublime lezione di Klee che intrecciò i legami di parentela delle forme viventi in natura, colte in strutture funzionali in "Teoria della forma e della figurazione".
Anche le opere fittili, sembrano una forma fitomorfa nelle curve suadenti e nello avvilupparsi di petali, foglie e frutti sintetici.
Son serti floreali sintetici a serpeggiare sinuosamente insinuanti, nelle opere di Poliani, che avverte i tenaci legami asfittici, che imbrigliano la spontanea creatività per la tecnologia incombente come fabbrica e trappola sul caro, vecchio pianeta.
Poliani è artista eclettica, sfoderando inedite risorse creative nella ceramica e nel design.
E' anche affascinata dal gioco combinatorio, come l'intese Huizinga in "homo ludens", infatti come sempre nuovi strumenti e strutture funzionali a un Habitat, sfoggiati con nonchalace.
Ed ecco le tele sfolgoranti, dominate da fondi radiosi in cui si innestano tacche vivide, inserite in campiture saldamente impaginate.
Giuliana Galli